Le birre artigianali: un trend in costante crescita nelle vendite

Complice il marketing moderno ed una campagna di diffusione delle birre artigianali come produzione di alto valore, i micro-birrifici italiani hanno ricevuto immensi favori negli ultimi dieci anni con una percentuale d’incremento delle vendite dal 2008 superiore al 500%, un indice che denota quanto sia importante e radicato anche nel popolo italiano la degustazione di birre di qualità.

Prodotte soprattutto da neo mastri birrai di età anagrafica sorprendentemente giovane, alle volte iniziando quasi per scherzo un hobby con il quale conquistare il favore di amici, hobby che via via aumenta sino a divenire prima una piccola produzione famigliare, poi una vera attività imprenditoriale.

Il trend è la conferma della serietà attraverso la quale i giovani mastri birrai hanno lavorato in questi anni per perfezionare tecniche sempre artigianali, ma con una determinazione industriale nella volontà di creare standard di qualità in diversi prodotti spesso talmente originali da stupire i palati anche più esigenti.

Nella ricerca di nuovi sapori non sarà affatto impossibile incontrare birre aromatizzate ai funghi porcini, alle castagne, alle nocciole, ai frutti di bosco: solo la fantasia individuale sembra essere il limite frenante di un prodotto oramai lanciato verso il successo definitivo.

A pagarne le conseguenze è stato soprattutto il mercato inglese che ha subito una notevole flessione nell’esportazione di birre nel Belpaese ma anche la Germania ha progressivamente visto decrescere la sua vendita in Italia di birre comunque eccellenti, soprattutto nel mondo delle Weizen, le birre di grano.Un buon marketing online e tante feste della birra.

Assieme al marketing sviluppatosi soprattutto nel mondo dell’E-commerce, le locali Feste della birra sono stati il motivo principale della crescita dei prodotti dei micro-birrifici.

Oramai in ogni piccolo comune annualmente una festa locale della birra diviene un motivo di riunione divertente e divertita per famiglie in cui il sapore del luppolo ed un sano rock’n’roll sono motivi di aggregazione tra diverse generazioni.

Mood tendenzialmente in stile ‘American Graffiti‘ offrono un’atmosfera di festa fine a se stessa se non con lo scopo di riservare per il week-end un momento di aggregazione per grandi e piccini tra partite di basket, bancarelle di memorabilia, dischi che suonano Elvis o Otis Redding, insomma un mood nel quale la birra, tra hamburger giganti e BBQ sfrigolanti grasso di costine e salsicce, vedono proprio le bionde, rosse e scure elementi coalizzanti e catalizzanti degli eventi.

Ma da quelle feste, da quei momenti, nascono anche i favori che il pubblico riserva in seguito alle produzioni dei micro-birrifici, alle volte scoperti per caso, in seguito ritrovati sul web nei numerosi store di vendita online.

Quale sarà allora il trend delle birre artigianali per il 2018?

Forse il tasso di incremento delle vendite subirà una lieve flessione, d’altronde un +500% in dieci anni è un trend sconosciuto a quasi tutta l’economia italiana in costante declino, ma la volontà dei nuovi mastri birrai è quella di porre sul mercato nuovi prodotti e già le fiere campionarie di settore hanno definito le idee, alcune ancora ‘in progress’, altre oramai definitivamente pronte a deliziare i palati dei birrofili.

Tra le nuove tendenze si è evidenziata la volontà di rendere prodotto sul quale investire nel proprio futuro la doppia IPA o Imperial IPA (India Pale Ale), birre al malto e derivate dalla fermentazione dell’orzo ad alte temperature (in questo simili per molti aspetti alle Hefeweizen le quali però sono derivate dalla lavorazione del solo grano).

La fermentazione ad alta temperatura ne determina una birrificazione rapida, lasciando quel colore torbido ed ambrato così tipico nelle Ale in questo caso di matrice britannica. La percentuale alcolica è superiore alle Lager classiche così il retrogusto amarognolo determinato da un’alta percentuale di luppolo.
Insomma i nuovi birrofili vogliono gusti decisi e particolari e la ricerca di nuove doppie IPA, anche aromatizzate secondo le proprie inventive, sarà uno dei trend maggiori sui quali investiranno i micro-birrifici in questo 2018.

Così un’altra tendenza potrebbe svilupparsi attorno al concetto di birre Lambic e Geuze, un campo difficile nel quale la comparazione con il Belgio, di antica tradizione soprattutto trappista, determinerà termini di paragone importanti.

Questi due tipi di birrificazione sono davvero l’espressione della sfida italiana ai birrifici belgi: la fermentazione della birra avviene in botti e non è indotta dai lieviti di matrice chimica. Il lungo processo naturale determina un sapore forte, amarognolo e erbaceo, legnoso in alcune espressioni, dalla percentuale alcolica superiore.

Birre per veri amanti delle bionde ambrate quindi, una sfida che se vinta decreterà l’assoluto valore mondiale dei micro-birrifici di casa nostra.Tra i trend del 2018 anche le Birre Artigianali scure incrementeranno la loro presenza sul mercato.

Un’altra tendenza che vedrà protagonisti i micro-birrifici nell’anno in corso sarà determinata dall’incremento di produzione di birre scure.
Soprattutto le stout sono all’oggetto dello studio preventivo dei mastri birrai alla ricerca anche in questo ambito di una forte identità che caratterizzi un prodotto principalmente anglo-sassone ma non impossibile da rendere importante anche sotto l’egida del ‘Made in Italy’.

La ricerca più intensa riguarda ora quali varietà di orzo impiegare, puntando soprattutto sulle eccellenze delle campagne italiane, ma soprattutto sulla loro tostatura al fine di rendere quel color cioccolato tipico delle stout o delle porter.
Londra come capitale attuale delle birre scure, ma quel primato è la sfida raccolta dai micro-birrifici del Belpaese pronti anche in questo ambito a sfidare i colleghi d’oltre-manica.

Le cosiddette ‘birre beverine‘ cioè birre senza nessuna pretesa se non di essere altamente dissetanti e fredde, saranno l’ambito di ricerca dei micro-birrifici del 2018 alla ricerca di un’identità che renda sapori di cioccolato, caramello o caffè a birre comunque non ancora nel pieno della tradizione degustativa italiana ma di crescente favore, complici anche i viaggi in Inghilterra, ottimi pretesti per scoprire nuovi sapori nei boccali.

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